domenica 29 luglio 2012

Green Hill: 2500 beagle sopravvissuti all'inferno

In queste settimane sulla rete, tra i blog, nelle mailing list, si sono susseguite tante notizie relative a Green Hill, azienda in provincia di Brescia tristemente famosa per allevare beagle destinati ad essere vivisezionati nei laboratori di tutta Europa. Non riesco neppure a pensare concretamente a cosa voglia dire, per un cane, nascere in una gabbia, non vedere mai la luce del sole, crescere con un destino specifico: essere vivisezionato, fatto a pezzi, come fosse solo carne "da esperimento", nella quale inoculare patogeni, farmaci, sostanze chimiche.

Foto da web
La buona notizia è che, a metà luglio scorso, la Procura della Repubblica ha disposto il sequestro probatorio di Green Hill, per fare i dovuti accertamenti sulle condizioni dei 2500 beagle presenti. Green Hill non è ancora chiuso, ma questo sequestro fa ben sperare le centinaia di persone che per anni si sono battuti per fermare quest'orrore. Hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo attivo non solo associazioni importanti come LAV, Legambiente e Oipa, ma tante sono state le campagne "ad hoc" apposite per questi beagle. Dalla campagna "Salviamo i cani di Green Hill" è nato infatti nel 2010 il Coordinamento Fermare Green Hill.

Foto da web

E' estremamente toccante pensare che, adesso, 2500 beagle hanno la possibilità di cominciare una nuova vita, specie pensando che si tratta di cani che non hanno mai conosciuto una vita diversa da quella della "fabbrica degli orrori", dove erano prigionieri. La prima beagle, una femmina incinta, è già stata data in affido a Giuliano, del Coordinamento Fermare Green Hill. Vi lascio il video della sua liberazione, un momento che mi auguro divenga "storico" come la fine dell'incubo non solo per questa beagle, ma anche per tutti i suoi compagni.


 
Ed ora vi lascio qualche notizia per la campagna affidi che è in corso per questi meravigliosi beagle. Non devo neppure dire quanto sarebbe bello poter trovare prestissimo una casa a tutti questi cani, per quanto temporanea, dato che il sequestro non è ancora definitivo.

Questa è la notizia che tutti volevamo e per cui abbiamo lottato a lungo: non è ancora scritta la parola fine sul capitolo Green Hill, ma adesso 2.500 prigionieri possono varcare la soglia del lager e costruirsi una nuova vita.
Per i beagle di Green Hill è stata infatti firmata la “scarcerazione” dalla Procura. La custodia passa in mano a Lav e Legambiente, in quanto firmatari dell’ultimo esposto in ordine di tempo che ha portato al sequestro. Purtroppo si tratta solo di “affidi temporanei” in quanto l’allevamento non è ancora sottoposto a sequestro definitivo, ma è importante fare uscire il prima possibile il maggior numero di cani da quel lager e dare loro la possibilità di dormire sonni tranquilli come quelli dei cani tirati fuori in ben altro modo con la storica liberazione del 28 aprile! Leggi come.
La Procura di Brescia in seguito al sequestro probatorio dell’allevamento ha deciso di affidare la custodia a Lav e Legambiente. Una riunione in cui capire come gestire questa emergenza senza precedenti, a cui abbiamo partecipato anche noi insieme ad altre realtà animaliste, ha gettato le basi per gestire gli affidi.
Si tratta di cani che hanno vissuto sempre in gabbia, con luce artificiale, senza un serio contatto umano. Per cui sono cani da gestire con particolare attenzione. A tutti coloro che si offriranno verrà fornito un “protocollo” di gestione di animali recuperati da laboratori di vivisezione, stilato e distribuito dall’associazione con più esperienza nel campo: VitaDaCani.
Invitiamo chiunque vuole un cane di Green Hill in affido a scrivere inviando l’apposito formulario compilato in tutte le sue parti alla seguente mail: adozionicontrogreenhill@gmail.com
LEGGETE BENE: avere un cane non lo si fa perché si tratta di un caso nazionale, ma per prendersene cura! Siatene coscienti. Vi invitiamo a leggere bene i documenti che dovete scaricare, in cui trovate alcune indicazioni sull’affido e sulle necessità di questi cani.

La partenza del primo corteo contro Green Hill 24 aprile 2010. Foto da web
Un grazie enorme a tutti coloro che ci hanno seguito in questo sogno e in questa lotta.
Non è ancora finita, è stata lunga e c’è ancora molto da fare, ma intanto possiamo dire finalmente insieme: TUTTI LIBERI!
Coordinamento Fermare Green Hill


Infine, invito tutti a tenersi informati su come procederanno le cose per Green Hill, nella più viva speranza che il sequestro divenga definitivo e che venga presto scritta la parola "fine" sugli orrori che hanno vissuto questi beagle.

martedì 24 luglio 2012

Ogni gatto ne va matto: bere acqua da sottovasi e pozzanghere

Chi ama i gatti lo sa: tra le tante loro stranezze che ce li rendono così adorabili, una di queste è la predilezione per l’acqua di sottovasi e pozzanghere. Avvicinate al gatto una ciotola di acqua fresca e pulita: se non sarà particolarmente assetato, probabilmente la snobberà con sguardo scettico. Avvicinategli invece un sottovaso pieno di acqua torbida e verdina: la lapperà felice. Come mai questo comportamento che a noi sembra privo di logica? 

Foto da web
Risponde a questa domanda Desmond Morris in Capire il gatto: “L’acqua stagnante delle pozzanghere è molto più invitante: può anche essere piena di microbi e di vegetazione in putrefazione, ma si tratta di materia organica e naturale che può solo aggiungere un sapore stuzzicante all’acqua” (p. 53).
E lo confermo: Cacio, il mio primo gatto, amava bere l’acqua stagnante in un contenitore arrugginito: probabilmente il ferro nell’acqua gliela rendeva particolarmente appetibile! Per non parlare di quando concimiamo con il sangue di bue le piante… chissà, forse per i gatti l’acqua “putrida” assume un bouquet di profumi irresistibili, come se fosse per noi il miglior vino italiano!

Foto da web
In realtà sarebbe importante che il micio non bevesse un’acqua "sporca", dato che abbeverandosi in tal modo può contrarre parassiti o malattie. Come risolvere la questione?
Essenzialmente si può agire in due modi, per rendere al micio più gradita l’acqua della sua ciotola:
1) l’acqua di rubinetto è clorata, cosa che può conferirle un odore inappetibile: si potrebbe quindi pensare di lasciar riposare un po’ l’acqua di rubinetto prima di offrirla al gatto;
2) la ciotola deve essere risciacquata in maniera estremamente accurata, perché il fine olfatto felino coglierà sicuramente ogni traccia di detersivo e del suo repellente odore. Magari lavate la ciotola con un detersivo non profumato… spesso si trova in commercio detersivo al limone o all’aceto, ma sappiate che i gatti odiano tutti gli agrumi e gli odori acidi!

Foto da web
Mi permetto di fare una piccola osservazione sul primo punto: nonostante il cloro possa dare un odore sgradevole all’acqua, dubito che possa anche scoraggiare così un gatto dal berla, dal momento che un’altra usanza diffusa tra la popolazione felina è proprio quella di abbeverarsi direttamente dal rubinetto aperto. In questo caso, però, forse il gatto è così attratto dall’acqua che scorre, come fosse un serpentello da catturare, che preso dal "gioco" può non fare caso al cloro… chissà! 

Foto da web
In ogni caso, ogni sera mi premuro di cambiare l’acqua per Paciocca, buttando quella vecchia ai fiori (“l’oro blu” non si deve sprecare mai, mi raccomando!): devo dire che la mia gatta mi dà anche soddisfazione, abbeverandosi volentieri un paio di volte al giorno dalla sua ciotola pulita… e nonostante ciò, talvolta continua ad essere attratta dall’acqua putrida del sottovaso del “tronchetto della felicità”: chissà quali aromi la attraggono! Per tacere, tra l’altro, di tutti quei gatti che amano abbeverarsi dal wc…  il mondo felino, insomma, nonostante noi ci sforziamo di comprenderlo e di spiegarlo in modo razionale, resta pieno di piccole abitudini misteriose, che ci rendono i mici a volte enigmatici e spesso sorprendenti compagni di vita quotidiana.

sabato 21 luglio 2012

Una dieta bilanciata per il micio adulto

Nelle scorse settimane probabilmente vi sarà capitato di vedere questo simpatico spot Almonature che, oltre a pubblicizzare i suoi ottimi alimenti per mici, fornisce un consiglio nutrizionale per una dieta bilanciata del nostro amato felino domestico:



Anzitutto poniamo subito una tesi di fondo: IL GATTO E' UN ANIMALE CARNIVORO. Il fatto che ami molto dare qualche leccotto al gelato, spizzuccare una patata fritta o un fagiolino, addentare un croissant alla marmellata, spazzolare le olive che gli capitano a tiro... tutto questo non implica che sia diventato onnivoro e possa mangiare tutto quello che mangiamo noi, anzi. Il gatto ha bisogno di una dieta altamente proteica e direttamente di origine animale, dal momento che i mici non riescono a sintetizzare le proteine a partire dagli altri cibi (come invece facciamo noi, ad esempio mangiando legumi). Vitamina A, vitamina D e taurina sono elementi fondamentali per il micio e può trovarli solo nella carne o nel pesce, che devono quindi essere gli alimenti prevalenti nella sua dieta. Il latte e i latticini vanno offerti con moderazione e sospesi qualora provocassero diarrea, cosa non rara. E' giusto inserire nella dieta del gatto, in quantità limitate, anche carboidrati e fibre (un pò di riso cotto, qualche verdura lessata), mentre è tassativamente vietato somministrargli cibi salati o zuccherati (anche se il quadrupede potrà esserne attratto).

Foto da web: i cibi dolci attirano i gatti, ma non sono per loro!

Generalmente non è una buona idea alimentare il gatto con scarti della tavola e le "ricette casalinghe" per il micio dovrebbero limitarsi a un pò di carne o pesce lessati, entrambi rigorosamente sconditi. Vi consiglio quindi di scegliere per il gatto il cibo appositamente studiato per lui, affidandovi a marche specializzate e di qualità (come Almonature appunto, ma anche Hill's, Royal Canin, Applaws, per citarne solo alcune), ma magari approfondirò questo argomento in un post apposito. Uno degli indicatori più immediati che vi fa capire che il gatto è ben alimentato è la lucentezza, morbidezza e compattezza del mantello: un micio che "mangia bene" avrà un pellicciotto sempre impeccabile. Inoltre, notoriamente il gatto se ha a disposizione un pò di erba, la "brucherà" volentieri a fini "depurativi"... per i gatti di appartamento può quindi essere una buona idea fornire una cassettina di erba gatta.

Foto da web: il micio mangia volentieri l'erba per depurarsi

Quanto deve mangiare il micio adulto? Bella domanda: non c'è una regola esatta, perchè molto dipende dall'età e dallo stile di vita che conduce il felide. Se è sterilizzato tenderà ad essere meno attivo e quindi dovrà essere alimentato in modo più morigerato, se conduce invece una vita attiva all'aperto gli si potrà concedere qualche golosità... oltre a tutto questo, è difficile stimare quanti grammi di cibo al giorno dovrebbe mangiare il micio, perchè molto dipende dalla qualità nutrizionale dell'alimento: un cibo "scadente" è poco calorico e nutriente, quindi le dosi potrebbero perfino raddoppiare rispetto a quelle di un cibo ben bilanciato e di qualità. A questo punto, una buona idea è farsi consigliare dal veterinario in base agli alimenti che di solito si danno al micio e in dipendenza dalle sue abitudini e stato di salute. Sappiate in ogni caso che il micio non è "progettato" per fare pochi pasti estremamente abbondanti, meglio sarebbero piccoli pasti sparsi nell'arco della giornata.

Foto da web
Come avete potuto scoprire dal video iniziale, è importante offrire al micio sia cibo umido (che deve essere il 60%) ma anche una porzione di secco, che però deve essere ben misurato in quanto ha un valore nutritivo di molto maggiore rispetto all'umido. I croccantini sono utili anche per tenere le gengive e la dentatura più pulita. Attenzione però a non sbilanciarsi troppo verso i croccantini, in genere molto appetibili per i gatti: una dieta composta da solo "secco" non è consigliabile, aumenta il rischio obesità e alla lunga può appesantire i reni. Attenzione quindi a non riempire mai la ciotola, confidando nel fatto che i croccantini non vanno a male e possono restare a disposizione per una giornata intera: se il gatto è goloso li finirà subito, diventando giorno dopo giorno un candidato al sovrappeso. Vi consiglio anche di visitare questo interessante link dove Almonature risponde a una domanda di una lettrice su una buona dieta bilanciata per un gatto di 5 kg.

Ciccio, di nome e... di fatto!
Importantissimo inoltre è fornire al gatto acqua sempre fresca (cambiata quotidianamente), a maggior ragione se ghiotto di croccantini. Il gatto infatti è un modesto bevitore e la maggior parte dell'acqua, utile per il suo benessere, di solito la incamera mangiando i cibi umidi: se la sua dieta si limitasse a soli croccantini dovrebbe bere molto più del solito. In tutti i casi è importante che il micio trovi sempre a sua disposizione una ciotola d'acqua fresca e pulita, nonostante a volte egli sembri preferire l'acqua fetida dei sottovasi... ma questa è un'altra storia!

martedì 17 luglio 2012

Una stagione: l'estate (2012 - 2)

Sopravvissuti a Scipione, Caronte e Minosse, speriamo che il resto dell'estate passi in un ragionevole equilibrio tra caldo e brezze fresche, magari con qualche temporale notturno che tanto farebbe bene alle piante e alle coltivazioni prostrate dalla siccità.
Anche se a dire il vero, questo campo di girasoli è in splendida forma...




La mia micia soffre abbastanza il caldo e ha preso l'abitudine di venire in casa nelle ore di maggiore calura... ma appena giunge il tardo pomeriggio, non si fa mancare i suoi giretti di perlustrazione, ancora meglio se sono io ad accompagnarla nel campo di grano mietuto.

"Ho proprio gli occhi color del grano!"


E io? Io mi propongo di fare solo una cosa, quest'estate: riposarmi, seguendo i ritmi più lenti e sani della campagna... per la frenesia lavorativa e universitaria ci sarà tempo, adesso basta davvero.

I miei piedi e un buon libro di Ray Bradbury
Buona estate a tutti!

domenica 15 luglio 2012

Gatti da collezione (I)

Oggi torno a parlarvi di gatti e lo faccio iniziando a mostrarvi la mia "collezione". In realtà non ho lo spirito maniaco del collezionista, non sono "metodica"...  ho semplicemente iniziato a comprare oggetti a tema felino, nelle occasioni più disparate: una vacanza, una breve gita, un bancarella particolare, un mercatino, la voglia di farsi un piccolo regalo... ed ecco che, negli anni, mi sono ritrovata la casa invasa da una colonia felina!
Ad esempio, ecco il mio orologio da muro, al quale sono molto affezionata! La coda dondola come un pendolo, è in resina e l'ho comprato in montagna, al Passo della Mendola, assieme a Marco, nella nostra prima vacanza insieme.


Esistono poi oggetti immancabili per ogni gattofilo. Poteva dunque mancarmi il celeberrimo gattino "Thun"? No, non poteva: e infatti ci hanno pensato le mie compagne "filosofe" di università, per la mia laurea triennale. I gattini "Thun" sono splendidi e, se potessi, li collezionerei tutti! (Velata richiesta di futuri regali...)


Per la laurea specialistica, invece, ci ha pensato la mia cara Anna, regalandomi direttamente da Trento questo bellissimo "decoro" da parete. E' fatto di un materiale che non riesco a identificare, freddo come la pietra ma molto più leggero!


Questo originalissimo gatto in ferro battuto proviene invece da una vacanza di mia zia a Sirolo, naturalmente un souvenir pensato appositamente per me!



I prossimi tre gatti di legno provengono da luoghi ed epoche molto diverse: il più grande sullo sfondo è stato comprato dai miei genitori quando io ero talmente piccola da non ricordarmelo neppure. Fattostà che è sempre stato presente in camera mia e lo è tuttora; se non ricordo male, fu acquistato a Malcesine, sul Lago di Garda. Il gatto sulla sinistra invece è il classico di "tradizione africana" che si trova nei vari mercatini estivi; io l'ho comprato a Milano Marittima in vacanza con una mia amica, quando ero in prima liceo. Infine, il gatto sulla destra proviene dall'Hotel Flora a Comano, gentilissimo regalo dei gestori che avevano visto quando restassi affascinata dai vari gatti di legno presenti nell'albergo. All'epoca ero in quarta liceo.



Questo gattino, infine, è tra i miei preferiti: regalatomi recentemente da una mia carissima amica, nonchè compagna di pianoforte a quattro mani, questo gatto viene dalla Croazia ed è fatto di sabbia, così al sole sbrilluccica tutto e io resto incantata a guardarlo... meglio di un vampiro di Twilight. Una meraviglia!


Per il momento mi fermo qui, ma la mia collezione di gatti, come potrete immaginare, non è affatto conclusa.

domenica 8 luglio 2012

"Prepariamoci" di Luca Mercalli

"Prepariamoci a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza... e forse più felicità". Così recita la copertina di questo bel libro di Luca Mercalli, conosciuto dai più come il meteorologo di "Che tempo che fa", che si conferma come bravo divulgatore scientifico. Ve la consiglio come "lettura per l'estate": è un libro veloce, agile, per nulla pesante, che ugualmente offre uno spaccato della grave situazione in cui viviamo, quella di un pianeta sempre più impoverito delle sue ricchezze naturali e, per questo, sempre più a rischio di catastrofi ecologiche.


Tuttavia questo è tutt'altro che un libro catastrofista, anzi: si preoccupa di dare una visione molto realistica (e quindi grave) della situazione, suggerendo però alcune soluzioni "minime" (e quindi accessibili). Probabilmente il grande merito di questo libro è che, mentre Mercalli narra le sue esperienze - la sua risposta personale, come singolo individuo, alle enormi problematiche ambientali - scopriamo che in fondo questo grande "mostro" che è la crisi ecologica, che interi governi stanno cercando di contenere, in realtà può essere affrontato anche da noi in prima persona.
Mercalli non si illude che basti il contributo del singolo, ma ci spinge ad agire ugualmente, nella ferma convinzione che tanti piccoli contributi smuovano le montagne. Ecco perchè la seconda parte del libro si chiama proprio "Il mio piano B". Troverete tanti piccoli spunti che Mercalli ha fatto propri: un orto, pannelli solari, risparmio energetico, ristrutturazione edilizia, raccolta differenziata e compostaggio, impegno civile. E sprona tutti a cambiare stile di vita, ciascuno in base alle proprie possibilità, seguendo i dieci comandamenti per il XXI secolo:

(scannerizzato da Luca Mercalli, Prepariamoci, Chiarelettere, p. 9)

Prepariamoci non è un manuale sul "Cosa fare per risolvere la crisi ecologica", bensì piuttosto uno stimolo, un pungolo, come a dire: "Esiste questo grosso problema che è la crisi ecologica. Io la sto affrontando così, ho trovato queste soluzioni per me stesso: tu cosa puoi fare, invece?". Incita tutti noi ad elaborare "il nostro piano B", scansando ogni pretesa di perfezione e completezza in questo piano a fronte dell'enormità della crisi ecologica, ma senza che questo diventi un alibi per non fare niente.
Infine, saggiamente, Mercalli suggerisce che un nuovo stile di vita non solo possa portare benefici alla natura, ma anche alla nostra vita nella società, spesso alienante: davvero aumentare continuamente produttività e consumi fanno la nostra felicità?
Vi invito davvero a leggere questo libro, anche sotto l'ombrellone: non fatevi spaventare dal tema, si tratta di un testo estremamente divulgativo ed eccezionalmente intelligente. Iniziare ad informarci, leggendo ad esempio questo libro, è già un modo per iniziare a preparare il nostro piano B, che potrebbe tradursi effettivamente in una maggiore felicità per tutti. Buona lettura e... prepariamoci!

giovedì 5 luglio 2012

I vantaggi dell'adozione in coppia (la frase del giorno: Lloyd Alexander)

Due gatti costano esattamente come uno solo, e forniscono al loro padrone un doppio divertimento. Lloyd Alexander

Tommy e Gregorio, due trovatelli di "A Coda Alta, adottati

Questa breve e veritiera citazione è per incoraggiare l'adozione in coppia: se siete alla ricerca di un micio da adottare, valutate con attenzione l'idea di prenderne due.  In fondo... perchè no?
Sottinteso che ogni adozione deve essere consapevole, responsabile, per la vita e soprattutto scelta per amore, mi sento di garantire che adottare due gatti è un'idea vincente sotto diversi punti di vista. Ci sono persone fermamente convinte che "un gatto basti e avanzi", come se due gatti fossero un tale impegno gravoso, magari perchè in due "sporcano" di più, oppure perchè diventa una questione troppo costosa. 
Partiamo subito da quest'ultimo punto: è verissimo che siamo in crisi economica, ma chi ha la possibilità di adottare - responsabilmente - un gatto, certo non dovrà aprire un mutuo per adottarne due. Si tratta di spese contenute e, con un pò di saggia economia domestica, assolutamente sopportabili. Quindi, onestamente parlando: se avete la tranquillità economica per accogliere un micio, davvero pensate che adottarne due sia un azzardo finanziario?

Altri due mici di "A Coda Alta" adottati... two is "meglio" che one!

Ma veniamo ai vantaggi di un'adozione in coppia: ne esistono sia per lui, il micio, sia per voi, l'umano. Noterete un vantaggio fin dall'arrivo in casa dei due gatti: in un ambiente estraneo, probabilmente molto spaventati e impauriti, se saranno in due (magari due fratellini di una stessa cucciolata) si faranno coraggio a vicenda, rendendo l'adattamento molto più veloce e dolce, meno traumatico.
Inoltre, nonostante il gatto non sia un animale necessariamente bisognoso di vivere con un compare felino, spesso un compagno di giochi (specie se deve stare solo diverse ore al giorno) sarà per lui un ottimo modo per passare il tempo. Dico: avete mai visto due gatti che giocano insieme? No? Allora vi sarete persi una delle meraviglie della vita! Due gatti in gioco sono irrestistibili e magnetici, assistere ai loro match di lotta libera è semplicemente fantastico. E, parzialmente, proprio il fatto di avere due gatti rende meno gravoso l'impegno di seguirli: il gatto non pretenderà da voi che giochiate con lui al vostro rientro dopo il lavoro, ad esempio. 

Sempre due miciotti adottati, seguiti da "A Coda Alta"
Generalmente due mici che vengono adottati insieme mantengono un'ottima convivenza per la vita: si puliscono a vicenda (un'altra delle meraviglie della vita), dormono insieme (tra le visioni più pacifiche del mondo), mangiano insieme (evitando anche eventuali sprechi se uno dei due gatti è ghignoso), giocano insieme, strappandovi sorrisi a non finire.
Quanto alla scelta del sesso dei due felidi, per mia esperienza non ho notato nessuna "regola d'oro": si può affermare che maschio-femmina sia la coppia ideale e complementare, ma posto il fatto che entrambi andrebbero comunque sterilizzati, anche femmina-femmina e maschio-maschio si riveleranno proficue convivenze. Più che dal sesso, spesso l'esito della convivenza dipende dal temperamento dell'uno e dell'altro micio: per questo non è una cattiva idea scegliere gatti che magari già si conoscono (non necessariamente cuccioli) e che abbiano dimostrato di essere compatibili.

Tabata e Silver, sorelline in cerca di casa "A Coda Alta"
Un motivo in più a favore dell'adozione in coppia, inoltre, riguarda il fatto che adottare due gatti significa salvare due vite, anzichè solo una. Due gatti non richiedono un impegno drasticamente diverso rispetto a uno solo: sarà sempre limitato ad alcuni momenti della giornata (i pasti, la pulizia della lettiera, le coccole) e ad alcuni periodi fissi della loro vita (sterilizzazione, visite dal veterinario), ma in cambio loro riescono ad addolcire ogni nostra giornata, con la loro presenza unica e il loro modo speciale di amarci.
Due gatti, infine, sono due impareggiabili stufette. In inverno è un vantaggio vostro, che potrete beneficiare doppiamente di queste fantastiche borse termiche pelose, ma anche un vantaggio dei mici stessi, che non mancheranno di abbracciarsi amorevolmente per riscaldarsi dalle rigide temperature invernali. 

Ancora Tommy e Gregorio, nella loro felice vita da adottati!

Davvero una visione del genere non basta a convincervi che due gatti sono meglio di uno? Avrete doppie fusa, doppi sguardi affettuosi, doppi morbidi mantelli da accarezzare, doppie "testatine" di felicità da parte loro... in sintesi, doppio amore: avete ancora qualche dubbio?

domenica 1 luglio 2012

Il canto dell'estate: le cicale

Il caldo torrido imperversa senza pietà: l'estate rovente la sta facendo da padrone già in queste prime settimane della stagione! Chi abita in campagna come me, sa che i tre mesi estivi sono accompagnati da una precisa colonna sonora, che si alterna tra ore diurne e ore notturne: le cicale e i grilli. Questi ultimi compaiono già a maggio, cantando tutta notte assieme a ranocchie e rospi, mentre le cicale, con il loro canto frastornante e perpetuo, iniziano verso metà-fine giugno.

Una grossa cicala. Fonte: Wikipedia

Le cicale sono insetti curiosi che ho imparato, non dico ad apprezzare (spesso il loro frinire è esasperante, quando mi metto a leggere sotto gli alberi), ma a guardare con fascino: loro sono il segnale più tangibile della stagione. Il loro canto inizia in un sol giorno, e se avrete la fortuna di essere proprio lì, nel momento in cui la prima cicala della stagione inizia a cantare nel silenzio, seguita poco dopo da tutte le sue compagne, vi sembrerà di vivere un momento magico, un'inaugurazione della natura a cui siete stati invitati per privilegio. 

Ancora una cicala. Fonte: Wikipedia

Famosa è l'idea della cicala come splendida e imprevidente cantante che non si preoccupa del divenire e dell'avvinarsi dell'autunno, come ci raccontò Esopo nelle sue favole. La cicala effettivamente sembra non fare altro che cantare tutta estate, per poi morire inevitabilmente con il cambio di stagione: è un ciclo naturale che risponde a "regole" ben precise e molto affascinanti.
Il loro impetuoso canto al culmine della stagione sembra quasi un rumore di segatura del legno: serve alla cicala-maschio, dotata di uno speciale organo "stridulatore", come richiamo sessuale per la cicala-femmina. Il loro cantare tutta estate quindi, sappiatelo, ha un preciso e importante scopo: la conservazione della specie!

Canta, canta... ma proprio in previsione del futuro! Fonte immagine: web

Uno degli aspetti più affascinanti del ciclo vitale delle cicale è che, dopo circa 24 ore dall'accoppiamento, la cicala-femmina depone le uova su ramoscelli: da lì nascono le larve, le quali vanno subito a rifugiarsi sotto terra. Qui restano per lunghissimo tempo (si parla di anni, addirittura esiste una cicala che diventa adulta dopo 17 anni di vita larvale nel sottosuolo), finchè quando sono pronte e trasformate in giovani insetti privi di ali, scavano il terreno per riemergere. Non è ancora chiaro come le cicale riemergano tutte o quasi contemporaneamente: è possibile che abbiano un orologio biologico davvero preciso. Ma qui arriva il bello. Avete mai notato nel vostro giardino "reperti" come questi che vi mostro?




Questi sono i "gusci" vuoti della forma giovane (senz'ali) delle cicale: usciti dal terreno, grazie ad apposite zampette robuste adatte a scavare nella terra, vanno a piazzarsi sui tronchi o sui ramoscelli, per ri-nascere come cicale, più grosse e dotate di grandi ali iridescenti.
Ho scoperto questi "gusci" quasi per caso qualche anno fa e ne ero rimasta molto affascinata: hanno un taglio sulla schiena, da cui esce la cicala adulta, ma per il resto sono perfettamente integri e così restano saldamente artigliati ai tronchi tutta estate. Non sapevo che fossero cicale, anzi a dire il vero non sapevo proprio nulla di questi insetti, finchè non mi sono documentata! Ora, tutte le estati, mi diverto a cercare i gusci in giro per il giardino...

Qui ce ne sono due: individuateli!

Notate le zampette anteriori adatte allo "scavamento" della terra

Trovo tremendamente affascinante l'idea che le cicale vivano con intensità per una sola stagione, ma nella terra che pestiamo sotto di noi, anche durante il gelido inverno, ci siano i "frutti" del suo canto, destinati a rinascere nelle estati successive: il frinire della cicala è davvero un inno alla vita, alla rinascita, a cicli naturali che si rinnovano sempre.

Cicala appena uscita dal guscio: diventerà più scura col passare del tempo. Fonte: Wikipedia

Quando l'estate ha passato il giro di boa di Ferragosto, nonostante le cicale continuino imperterrite il loro canto, iniziano a comparire i primi segni del declino: fa ancora caldo come prima, eppure questi insetti sentono che il loro percorso è quasi finito... ecco che volano più lentamente, si fanno vedere e scovare dalla mia gatta (che per tutta l'estate non ce l'ha fatta ad acchiapparne, fino a quel momento), ecco che si posano per terra, mentre il loro canto, da maestoso coro che è stato, diventa meno dirompente, meno pieno, meno numeroso... finchè un certo punto ci si rende conto che la luce del giorno non canta più. L'estate è finita.