sabato 26 marzo 2016

La primavera è qui: consigli per il benessere di cani e gatti

Cari amici, ormai la primavera è arrivata e i nostri amici a quattro zampe sono i primi ad accorgersene: diventano più attivi, hanno spesso voglia di uscire per lunghe passeggiate, sentono tutti i profumi che la bella stagione restituisce alla terra. Ma è anche un periodo delicato per loro durante il quale perdono molto pelo e sono più soggetti agli sbalzi di temperatura e all’arrivo dei parassiti di stagione. Come prendersi cura del proprio gatto e del proprio cane in vista della primavera? La catena di supermercati per animali Arcaplanet, ha stilato un vademecum con alcuni consigli per la cura dei nostri amici animali in questo periodo!


Vita all’aria aperta
Con la bella stagione cominciano le passeggiate con il nostro fidato compagno di avventure. Una gita in campagna è un’ottima occasione per fare un po’ di movimento anche per il nostro cane, avendo qualche accorgimento per tutelarne al meglio la salute. Se passeggiate in giro per i campi fate attenzione al temutissimo ‘forasacco’, una sterpaglia che spesso si inserisce nelle orecchie di cani e gatti provocando irritazione. In primavera l’animale potrebbe contrarre patologie come la filaria, trasmessa tramite la puntura di zanzara. Per questo è necessario essere sempre in regola con le vaccinazioni.

L’antiparassitario per gatti e cani: come sceglierlo
Per difendersi da parassiti, pulci o zecche, nel periodo in cui si schiudono le prime uova, è importante scegliere un antiparassitario per gatti o per cani e applicarlo ogni mese leggendo accuratamente le istruzioni del prodotto. Per scegliere l’antiparassitario più adeguato è importante valutare il tipo di situazione in cui vive il nostro animale domestico. Il tipo di antiparassitario più adatto varia essenzialmente in base al peso e alla taglia del vostro animale domestico. Se, per esempio, il vostro cane vive in campagna e trascorre sia la notte che il giorno all’aperto è necessario un prodotto che copra anche da insetti o parassiti che pungono nelle ore notturne come i flebotomi. Diverso il caso in cui i cani convivono con gatti: in questa circostanza è meglio utilizzare un tipo di antiparassitario adatto per entrambi poiché i principi attivi che sono innocui per il cane potrebbero non esserlo anche per il gatto. Utilizzate sempre prodotti specifici di qualità, sia sui vostri amici a quattro zampe sia nelle loro cucce.


Allergie e rimedi
Nel periodo primaverile, bisogna prestare molta attenzione alle allergie: gli animali, come gli esseri umani potrebbero essere allergici o intolleranti a pollini ed erbe di stagione. Come si manifesta l’allergia? I cani starnutiscono, si grattano, leccano o mordicchiano le zampe, oppure sfregano frequentemente il muso. Inoltre, in caso di allergia, potrebbe aumentare la lacrimazione e l’insorgere di dermatiti. In questo caso seguite anzitutto i consigli del vostro veterinario. Inoltre, conviene portare a spasso i vostri animali preferibilmente nelle ore serali, quando i pollini non sono in circolazione.

Primavera: tempo di muta
Se il vostro cane o il vostro gatto perdono letteralmente ‘palle di pelo’ in giro per casa, non è necessario allarmarsi, perché la primavera è un momento di passaggio anche per loro e con il primo caldo inizia il periodo della muta. Spazzolare frequentemente il pelo del proprio gatto o del proprio cane è segno di grande cura e attenzione verso di loro. Questa abitudine favorirà non solo la rimozione del pelo morto, ma anche la crescita di quello nuovo.

Che dirvi di più? I vostri cani e gatti sono felici dell'arrivo della bella stagione? Nel frattempo non posso che augurare a tutti voi di trascorrere una serena Pasqua e una rilassante Pasquetta, magari all'aria aperta insieme al vostro amico a quattro zampe!

lunedì 21 marzo 2016

Siria, la lettiera biodegradabile per gatti più sostenibili!

Cari amici, oggi torno su un tema che mi sta molto a cuore: la sostenibilità dei nostri animali domestici. Come ho già avuto modo di raccontarvi, anche i nostri cani e gatti hanno una loro "impronta ecologica", ossia incidono sul consumo di risorse e sulla quantità di rifiuti e inquinamento rilasciati nell'ambiente. L'alimentazione è il primo fattore che va a comporre l'impatto ambientale del nostro animale, ma se abbiamo un gatto dobbiamo subito dopo considerare la sua lettiera: lo smaltimento di una lettiera per gatti può diventare davvero "pesante" sull'ambiente, in particolare se pensiamo che la maggior parte delle lettiere non è biodegradabile e va quindi smaltita nell'indifferenziato, diventando parte del cumulo di rifiuti che non si possono riciclare. Ma per fortuna, c'è un'alternativa!


Recentemente mi è stata offerta l'opportunità di provare una nuova lettiera ecologica, completamente biodegradabile: il suo nome è Siria e viene prodotta dall'azienda italiana Follador dalla lavorazione del tutolo dei mais, ossia "l'anima" della pannocchia di granoturco. Il primo pregio di Siria è quindi il suo alto valore ecologico: si recupera un materiale di scarto dalla coltivazione del mais, per produrre una lettiera per gatti completamente naturale ed ecologica, smaltibile nell'umido urbano, nel compostaggio domestico o addirittura gettabile nel proprio wc di casa! Ci pensate a che comodità è poter buttare con tranquillità nel wc anche i "prodotti" del nostro micio, senza dover accumulare sporte e sportine dall'inconfondibile odore, da buttare poi nel cassonetto dell'indifferenziata? E la soddisfazione di sapere che, almeno da questo punto di vista, con una lettiera biodegradabile non stiamo più inquinando l'ambiente? Incuriosita da queste potenzialità di Siria, l'ho quindi provata con entusiasmo ma anche con un pizzico di apprensione: cosa ne avrebbe pensato la mia gatta?

Paciocca "studia" Siria, prima dell'utilizzo

Beh, Siria ha superato la "prova Paciocca" a pieni voti: è agglomerante come le lettiere minerali (quindi "fa la palla" perfettamente, un requisito fondamentale per riuscire a pulire la cassettina comodamente), ma ancora meglio è la sua consistenza finissima e molto leggera, confortevole per il gatto che deve scavare e ricoprire i suoi bisogni. Più una lettiera infatti è a "grana grossa", più il nostro micio trova scomodo zampettarci sopra e compiere le sue normali pratiche "di evacuazione": un po' come per noi che preferiamo camminare su una spiaggia sabbiosa che sassosa! 
Anche in quanto ad odori e durata, ho trovato Siria assolutamente soddisfacente: se pulita con la doverosa e normale costanza, non rilascia nessun cattivo odore ed è durevole per parecchio tempo, prima di richiedere un "rabbocco" con nuova lettiera (oserei dire anche meglio della lettiera tradizionale).


In sostanza, scegliendo una lettiera biodegradabile come Siria, oltre ad avere tutti i vantaggi delle lettiere agglomeranti minerali, possiamo in questo caso azzerare completamente l'impatto ambientale negativo dei "bisogni" del nostro micio: chiaramente il felide produrrà sempre i suoi "rifiuti organici" (peraltro ecologicissimi!) e dipende solo da noi il fornirgli una lettiera che, dopo l'utilizzo, sia a sua volta un innocuo rifiuto biodegradabile, al pari di una buccia di banana. 
In conclusione di questo post, ringrazio Follador per avermi proposto un buon prodotto quale è Siria e a voi lascio le FAQ relative a questa lettiera amica dell'ambiente. Le alternative ci sono: sta a noi informarci e compiere le scelte giuste per ridurre il nostro impatto sull'ambiente, anche per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe!

martedì 15 marzo 2016

Le diverse età del gatto: dall'infanzia alla senilità

Quante volte ci siamo divertiti nel consultare tabelle di confronto tra gli anni del nostro gatto e gli anni umani? Secondo una credenza diffusa, si pensa che un anno felino valga come sette anni umani, con le dovute eccezioni relative al primo anno di vita del gatto (che corrispondebbe ai 18 anni umani). Altre tabelle tendono invece a far valere 365 giorni "da gatto" come quattro anni umani, un raffronto forse più equilibrato. In realtà il paragone dell'età felina con l'età umana può rivelarsi abbastanza inutile, perchè sono diversi i fattori da valutare. La durata della vita di un gatto si aggira sui 15 anni, un numero spesso smentito dai numerosi casi di morti premature per incidenti stradali o dai casi di gatti d'appartamento che riescono al contrario raggiungere i 20 anni. Oltre che dallo stile di vita, l'età che il gatto "dimostra" dipende molto dalle cure ricevute e dall'alimentazione seguita, nonchè dall'avvenuta o meno sterilizzazione: un gatto intero, poco curato e alimentato con cibi di scarsa qualità, tenderà a dimostrare di più "i segni dell'età". Ecco quindi che un gatto di 10 anni (un'età che, secondo le tabelle, corrisponderebbe circa ai 60 anni umani), potrebbe invece "dimostrarne" perfino 5 o 15, in base alla qualità della vita condotta fin a quel momento.


Più che paragonare l'età del nostro micio con i nostri anni umani, può essere interessante sapere che lo sviluppo felino segue alcune tappe specifiche, con esigenze molto differenziate per il nostro gatto che si traducono anche in comportamenti caratteristici.
  • Infanzia del gattino: fino ai 2 mesi di vita. E' il periodo in cui il micino effettua gradualmente le prime interazioni con l'ambiente circostante e gli altri esseri viventi che fanno parte del suo mondo, altri animali ed esseri umani compresi. Il gattino gioca con mamma e fratellini, esplorando con loro il territorio, diventando il più possibile autonomo.
  • Adolescenza: dai 2 mesi fino ai 6-8 mesi di vita. Prosegue una fase estremamente giocosa e curiosa per il micino, che si mette alla prova nei confronti del mondo circostante in modo indipendente dalla propria madre. E' durante l'adolescenza che il gattino impara davvero a relazionarsi con il contesto, le situazioni e le persone che lo circondano. In base alle esperienze fatte fino a questo momento, si delineerà quindi il modo di rapportarsi del gatto anche verso gli esseri umani.
 
  • Maturità sessuale: dai 6-8 mesi ai 3 anni di vita. Giunta la maturità sessuale, i primi tre anni per il gatto non sterilizzato corrispondono all'epoca dei confronti territoriali e della competizione a fini riproduttivi. In quest'età il gatto si mostra indipendente nella maniera più assoluta, manifestando fortemente l'esigenza di esplorare il territorio, difenderlo nel caso di "invasori" e allontanarsi anche dal contesto casalingo per rispondere ai richiami sessuali. Nei gatti sterilizzati, quest'età corrisponde comunque all'età più attiva e indipendente del micio.
  • Età adulta: dai 3 ai 9-11 anni. In questa fase il micio si "calma" gradualmente, il carattere è ormai completamente stabilizzato ed è quindi meno flessibile ai cambiamenti (come l'introduzione di un nuovo animale in famiglia o un trasloco), si dimostra ben radicato sul suo territorio, dove tenderà ad essere soprattutto un predatore solitario. Diminuiscono i "giri" per esplorare luoghi sconosciuti e i rapporti che il gatto ha stretto con gli esseri umani sono completamente cementati, così come le sue abitudini giornaliere.
  • Età senile: dai 9-11 anni in poi. Il micio tende ad uscire meno nell'ambiente esterno e a dormire di più, le esplorazioni sono ridotte al minimo, mentre spesso diventa fondamentale (nei gatti socievoli)  la ricerca del contatto umano e la vicinanza fisica con la propria persona di fiducia. In base alle proprie energie e alla propria forma fisica, il gatto tende ad "autolimitare" la sua attività in maniera spontanea, godendosi i comfort della propria casa e la sicurezza offerta dalla propria famiglia.
Più che fare quindi paragoni tra anni felini ed umani, meglio tenere presente queste scansioni temporali che, in linea di massima, rendono più comprensibile l'età che il nostro gatto sta vivendo: da micetto giocoso e con l'argento vivo addosso, passando per un fiero ed indipendente cacciatore, fino a diventare un più mansueto gatto di casa, che vuole trascorrere la meritata anzianità nella propria casa e in tranquillità. Senza dimenticare che poi ogni gatto è unico al mondo ed esistono quindi gatti di 10-12 anni con la stessa, immutata, voglia di cacciare ed esplorare il giardino di quando erano gattini, così come ci sono mici pigroni che anche a 2 anni amano più ogni altra cosa dormire sul nostro divano. 
Il vostro gatto che età sta vivendo?

martedì 8 marzo 2016

"Cari estinti" di Arianna Papini

La biodiversità in pericolo e la sesta estinzione di massa sono argomenti che possono essere affrontati con i bambini? Assolutamente sì, anzi, dovrebbero esserlo! L'ha ben capito Arianna Papini, illustratrice fiorentina, che con "Cari estinti" ci propone un albo illustrato che saprà catturare l'attenzione dei più piccoli su 20 animali estinti negli ultimi secoli: dal più conosciuto Dodo all'elegante Tigre di Giava, dal Rinoceronte Nero allo Stambecco dei Pirenei, estinto peraltro giusto nel 2000, mentre intanto l'uomo tenta inutilmente di clonarlo.


Il tema è tra i più urgenti e scottanti: stiamo assistendo proprio in questi anni ad una morìa continua e implacabile di specie viventi, tale da essere definita dagli scienziati come una "sesta estinzione di massa". I responsabili stavolta non sono le glaciazioni, le eruzioni vulcaniche o l'impatto di un asteroide sul pianeta: la colpa è tutta nelle nostre mani, che con il nostro sovrasfruttamento delle risorse, con l'inquinamento degli ecosistemi e una caccia senza alcun freno, stiamo condannando all'estinzione centinaia di specie animali e vegetali, alcune ancor prima di averle mai conosciute.
Per un tema così importante, "Cari Estinti" si sfoglia con leggerezza, perchè ciascuna pagina è dedicata ad un'illustrazione e una poesia narrata "in prima persona" dall'animale rappresentativo della specie che abbiamo cancellato dalla faccia della Terra. I bambini saranno sicuramente catturati dal formato accattivante, dalle rime e dalla morale di ciascuna poesia. Ammirevole è l'opera scientifica della Papini, che nel comporre i testi dimostra di essersi informata con precisione e dovizia di particolari sulle abitudini degli animali e sulle cause della loro scomparsa: chi fu cacciato troppo, chi venne privato del suo habitat vitale. 
Arianna Papini: Tigre di Giava, estinta per caccia e disboscamento nel 1979

Un albo illustrato dall'alto valore culturale ed etico, da regalare ai nostri bambini e da leggere insieme a loro, per commuoversi e riflettere sulla responsabilità umana, che inizia a formarsi proprio durante la giovinezza. Si possono trarre infatti importanti insegnamenti, ad esempio dalle parole del rinoceronte nero: "Anche se son scomparso, rido adesso pensando all'uomo che accumula ricchezze e spreca le risorse, come un fesso, annientando dalla terra le bellezze". Oppure dal vano proposito della Ritina (una sorta di foca estinta nell'arco di 27 anni): "Voi uomini non avete ancora perso la speranza di avvistarmi prima o poi, ma se esistessi agirei in modo diverso... e non mi fiderei mai più di voi!" (A. Papini, Cari Estinti, Kalandraka, pp. 8-9).
L'adulto che legge questi versi amari e quasi ironici, dall'immaginaria voce degli animali che sono stati brutalmente sterminati in un impeto distruttivo, miope e ingiustificabile, si ritroverà alla fine del libro con il cuore gonfio di amarezza, per tanta bellezza, ricchezza e vita andata irrimediabilmente perduta. E se resta anche una sottile rabbia per la nostra specie che ancora non smette di estinguere e distruggere, compresa se stessa, usiamola a fin di bene, insegnando ai nostri figli come si diventa un'umanità migliore.