mercoledì 26 aprile 2017

Aria di primavera (2017 - 2)

Aprile corre ormai verso la sua conclusione, volato anche lui in un batter d'occhio, tra giornate di sole splendente e sorprendenti temperature da maggio inoltrato... solo il sabato di Pasqua il tempo si è rotto e, da allora, il caldo arriva solo nelle ore centrali della giornata, alternandosi ad albe fredde, mattinate nuvolose e ventose, serate umide. Proprio ora il cielo cova una luce temporalesca, l'aria è piena di umidità e la temperatura non è certo mite. Il giardino è tutto un fiore ed è uno spettacolo rasserenante, al di là del sole o della pioggia... Tra fiori coltivati e fiori spontanei c'è solo l'imbarazzo della scelta: è un tripudio di colori e profumi, forme e consistenze.








Anche i campi di grano crescono rigogliosi e Paciocca ne approfitta per tuffarvici in mezzo. Scovarla è quasi un gioco, dal momento che per fortuna è ben visibile tra l'erba, ma lei è convinta di diventare invisibile non appena si infila tra le verdi piantine... sapesse...





Aprile e le sue belle giornate di sole mi hanno dato modo di fare diversi lavoretti in giardino, anche di portare fuori tutte le piante d'appartamento che, con il freddo, tengo in casa. Nonostante ci sia ancora tutto maggio, mi rendo conto di essere già proiettata verso l'estate e, nei giorni scorsi, il caldo improvviso (ed eccessivo) mi ha dato ancora più l'impressione che la prossima stagione sia dietro l'angolo. Ma poi arrivano le giornate grigie e cupe come oggi, e allora dopo un giro in giardino viene proprio voglia di tornare in casa e bere qualcosa di caldo...


Com'era infatti il proverbio? "D'aprile non ti scoprire, di maggio non ti fidare, di giugno fa quel che ti pare". Eh sì, la primavera, in fondo, non è neppure a metà! E il vostro aprile come è andato?

sabato 15 aprile 2017

Buona Pasqua!

Il periodo che precede la Pasqua è il periodo in cui la vita si muove nuovamente verso la sua pienezza e, con questa sua forza oggi così poco compresa, spinge anche noi a rinnovarci, ad abbracciare con una nuova visione lo scorrere incerto della vita. 
Susanna Tamaro

Pecore e agnelli nel sottomura di Ferrara: sono tornate anche quest'anno!
Ancora una volta, come già qualche anno fa, prendo in prestito le parole di Susanna Tamaro per augurarvi buona Pasqua! E vi suggerisco nel frattempo un interessante articolo del Fatto Quotidiano, a proposito del "tradizionale" massacro degli agnelli in occasione di questa festività. La sensibilità degli italiani per fortuna sta cambiando e il consumo di carne d'agnello diminuisce ad ogni nuova Pasqua, anche se non mancano polemiche, strumentalizzazioni e banalizzazioni attorno a queste tematiche. Possiamo domandarci se è giusto continuare a mangiare maiale e manzo, risparmiando un agnellino di poche settimane; possiamo chiederci anche se è giusto boicottare il lavoro (o almeno una sua parte) dei pastori italiani; possiamo altrettanto riflettere sui tempi che cambiano e le tradizioni che vale la pena conservare. Per come la vedo io, abbraccio in pieno il pensiero espresso dall'articolo: il mondo è cambiato, così come la nostra alimentazione e sta trasformandosi anche la nostra sensibilità, i mestieri si adeguano pur sempre alle richieste del mercato e non è sacrilegio pensare di risparmiare la vita di creature venute al mondo da pochi giorni. Che poi questo non conduca immediatamente ad abbracciare una dieta interamente vegetariana, è pur sempre qualcosa, è pur sempre un inizio. Non credete anche voi? Buona Pasqua a tutti!

giovedì 6 aprile 2017

"L'ombra del gattopardo" di Giuseppe Festa

Ormai lo sapete, adoro la penna di Giuseppe Festa, già autore de "Il passaggio dell'orso" e "La luna è dei lupi". I suoi romanzi sono tutti ambientati in Italia, nella nostra natura meravigliosa che tanto spesso sottostimiamo proprio in quanto così vicina, pensando che l'Amazzonia da salvare si trovi - appunto - solo in Amazzonia. In realtà esistono tante piccole Amazzonie proprio qui in Italia, e Giuseppe Festa ce lo ricorda con storie semplici, lineari, credibili, ma anche toccanti, emozionanti e poetiche. Come già per le vicende narrate ne "Il passaggio dell'orso", anche in questo caso lo scenario è il Parco Nazionale d'Abruzzo, ma protagonista indiscusso del libro non è necessariamente un animale, piuttosto un mistero da chiarire: tutto ruota attorno alla mitologica figura del "gattopardo" o "lupo cerviero", felino selvatico leggendario che abiterebbe da secoli i boschi abruzzesi, senza essersi mai fatto avvistare abbastanza chiaramente da uscire dai detti popolari, per entrare a pieno diritto nella scienza. E così, quando si iniziano a rinvenire macabri ritrovamenti di animali sbranati e decapitati, insieme ad alcune orme fresche di un felino di grossa taglia, l'impossibilità di spiegare gli accadimenti e una buona dose di suggestione portano i responsabili del Parco ad avviare una caccia (fotografica) al gattopardo, tra perlustrazioni nel bosco e ricerche nelle credenze popolari.



Le vicende proseguono veloci, tra gli scenari mozzafiato della nostra bellissima Italia e i paesaggi solitari, quasi alieni, della Finlandia, dove uno dei protagonisti si reca per fare pratica di fotografia naturalistica. L'idea sarebbe infatti di appostarsi nel Parco Nazionale d'Abruzzo per scattare una foto al felino imprendibile e dimostrare così la sua esistenza, avviando quindi una seria ricerca scientifica su di esso. Ma il gattopardo esiste davvero o è solo una leggenda? E gli orrori dei quali viene considerato responsabile saranno davvero suoi, o piuttosto è diventato un capro espiatorio per vicende di ben diversa natura? 
Il lettore sa che il gattopardo esiste davvero, e anzi si tratta di una "gattoparda" con cucciolata al seguito, per la quale caccia ed uccide le sue prede: per tutto il libro quindi, sappiamo che la felina può essere rintracciata davvero. Eppure non riusciamo a provare un reale desiderio che il gattopardo possa essere trovato, nonostante la ferinità delle sue azioni, così cruente  ma anche così giuste e appropriate, in una natura selvatica. E alla resa dei conti, a fronte di una natura da tutelare e un'ambizione umana che spesso non conosce limiti, il libro risolve tutti gli interrogativi tranne uno, il più importante: il gattopardo resterà nell'ombra, resterà mistero, resterà al sicuro. Una storia meravigliosa, ancora una volta. Grazie Giuseppe Festa.

sabato 1 aprile 2017

Manuale di istruzioni per il tuo gatto!

Buon primo aprile! Oggi, per rispettare lo spirito goliardico che tradizionalmente dovrebbe animare questa giornata, ho pensato di proporvi un video tutto scherzoso dedicato al nostro simpatico felino domestico. "Manuale di istruzioni per il tuo gatto" infatti è un piccolo condensato di battute ma anche grandi verità su com'è la vita con un micio...  tra gioie, contraddizioni e qualche inevitabile difficoltà!


Che ne dite, possiamo considerarlo un inoffensivo "pesce d'aprile" per i noi e i nostri gatti? In ogni caso, buon inizio di aprile a tutti e buon fine settimana!